Purtroppo la mortalità sul lavoro rappresenta un fenomeno inarrestabile nel nostro Paese,
per le precarie condizioni in cui, talvolta, il lavoratore è tenuto a svolgere le proprie mansioni; pensiamo ai lavoratori esposti all’amianto, alle esalazioni tossiche, come nel caso dell’ILVA, o quando si è costretti a svolgere attività mettendo a rischio ed a repentaglio la propria salute e vita per lavori di manutenzione stradale, lavori su ponteggi, con macchinari pericolosi e turni di lavoro sfiancanti.
Gli incidenti sul lavoro, molto spesso, hanno conseguenze invalidanti e, purtroppo, talvolta fatali per il lavoratore. Per tutelare i diritti di chi ha contratto una malattia, o subìto un infortunio grave durante il lavoro, nonché i diritti dei familiari dei caduti del lavoro, ovvero delle persone decedute a causa di incidenti successi durante e per causa del lavoro svolto, è fondamentale affidarsi, fin da subito, ad avvocati esperti nel risarcimento dei danni per incidenti e morti sul lavoro, al fine di avviare e gestire correttamente la pratica INAIL.
Per denunciare il sinistro ed aprire la relativa posizione, i danni devono essersi verificati durante l’attività lavorativa, oppure “in itinere”, mentre ci si stava recando a lavoro, o si stava tornando dal lavoro, poiché i danni subiti dal lavoratore durante lo svolgimento delle proprie mansioni sono coperti da assicurazione INAIL, sia che si siano verificati per causa fortuita, come nel caso di caduta da un ponteggio, che per causa violenta, dovendosi intendere per tale ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore provocandone la morte, o lesioni personali valutabili da un medico legale in termini percentuali di danno biologico permanente, o temporaneo.